Secondo Olimerca, un gruppo di scienziati italiani, tedeschi, inglesi e spagnoli ha condotto uno studio per scoprire i sintomi dell’infezione da Xylella fastidiosa negli ulivi attraverso l’analisi spettrale.
Questo batterio può infettare più di 350 specie di piante in tutto il mondo e la sua diagnosi precoce è essenziale per la sua eradicazione. In questo senso, questa ricerca mostra che i cambiamenti nei tratti funzionali delle piante raccolti attraverso la spettroscopia di immagini aeree e termografia possono rivelare che c’è un’infezione da Xylella negli ulivi prima che i sintomi siano visibili.
Per questo, i ricercatori hanno potuto rilevare, appunto, malattie negli alberi, confermate dalla reazione a catena della polimerasi quantitativa, superiore all’80% quando la fluorescenza ad alta risoluzione quantificata da simulazioni tridimensionali e indicatori di stress termico che sono stati combinati con fotosintetici tratti sensibili alle dinamiche rapide e alla degradazione dei pigmenti.
Inoltre, hanno scoperto che gli alberi visivamente asintomatici, originariamente classificati come affetti da alterazioni spettrali nei tratti delle piante, hanno sviluppato sintomi di Xylella fastidiosa quasi il doppio degli alberi asintomatici classificati come non affetti dal telerilevamento.
Sono così riusciti a dimostrare che le alterazioni delle caratteristiche spettrali delle piante causate dall’infezione sono rilevabili in modo predittivo a scala paesaggistica, requisito fondamentale per contribuire a debellare alcune delle fitopatie più devastanti al mondo, come è il caso di questo batterio.