La nanotecnologia potrebbe frenare i batteri della Xylella fastidiosa

Secondo Olimerca, ci sono già i risultati del progetto di ricerca italiano Demetra, dedicato alla progettazione e alla sperimentazione di tecnologie innovative per contrastare l’avanzata della Xylella fastidiosa. I suoi responsabili hanno dimostrato che i nanocarrier ad alta tecnologia possono trasportare fertilizzanti e formulazioni in grado di contenere i batteri.

I test sono stati effettuati confrontando alberi infetti non trattati con alberi infetti trattati con nanoparticelle di carbonato di calcio «nude» e alberi infetti trattati con nanoparticelle con il prodotto, come pubblicato da Teatro Natural. Ciò significa che indica che i primi risultati hanno rivelato una riduzione della carica batterica nelle piante trattate.

Allo stesso modo, questa ricerca ha verificato anche la riduzione della carica batterica grazie all’utilizzo di fertilizzanti organici in un oliveto di Surbo colpito da Xylella.

Parallelamente alle prove in campo aperto, sono state effettuate prove sperimentali presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università degli Studi della Tuscia, in provincia di Viterbo, zona libera da Xylella, dove il professor Giorgio Mariano Balestra ha coordinato le prove con “risultati incoraggianti «.

Inoltre, i responsabili di questa ricerca avvertono che, nonostante questi risultati, «dobbiamo essere cauti perché abbiamo bisogno di più esperimenti che effettueremo nei prossimi anni».