Life Resilience, un progetto cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea (UE), il cui obiettivo principale è la prevenzione della Xylella fastidiosa nei frutteti ad alta densità di olive e mandorle, ha organizzato un seminario il 29 marzo nella città portoghese di Elvas.
L’obiettivo di questa iniziativa è quello di informare gli agricoltori della zona sulle buone pratiche che il progetto sta portando avanti per combattere questo batterio nelle coltivazioni di olive e mandorle.
L’evento è iniziato con la sessione di apertura di uno dei nostri partner, Nutriprado, con il suo direttore commerciale Vasco Abreu, insieme al direttore regionale della Conservazione della Natura di Antelejo, Gloria Martins, il direttore regionale dell’Agricoltura, José Calado e il sindaco di Elvas, José Rondão Almeida.
Il seminario è continuato con uno dei partner del progetto, Greenfield Technologies, come relatore del giorno «Digitalizzazione nelle pratiche sostenibili negli oliveti e mandorleti». Jorge Blanco, capo della R&S, ha ricordato il significato della digitalizzazione agricola, sottolineando che può essere intesa come uno strumento a disposizione degli agricoltori» per ottenere una gestione più efficiente dei loro sistemi di produzione». Allo stesso modo, l’esperto ha sottolineato che questa tecnica può significare «una campagna più attraente che può rafforzare il ricambio generazionale e la fissazione della popolazione rurale».
In seguito, José Carlos Caballero, direttore tecnico del Dipartimento Progetti ASAJA, ha spiegato al pubblico «Il ruolo delle associazioni, delle istituzioni e delle cooperative nel progetto Life Resilience».
Caballero ha sottolineato che «la prevenzione di questo batterio è vitale, con una corretta gestione delle colture e il mantenimento di uno stato sano delle piantagioni» e ha aggiunto che «la partecipazione alle reti di allerta e il rilevamento precoce sono essenziali in caso di comparsa di un focolaio isolato per prevenire la sua diffusione e ridurre, se necessario, i danni agli agricoltori e alle amministrazioni sotto forma di bilancio che può essere causato», ha sottolineato l’esperto.
Vasco Abreu, direttore commerciale di Nutriprado, ha poi tenuto la prossima presentazione della giornata, intitolata «La falciatura tra i filari», che è stata seguita da Filipa Tereso e dalla sua presentazione «La biodiversità funzionale come strumento per limitare i parassiti».
Infine, c’è stata una tavola rotonda in cui José Maria Falcão, membro dell’Associação Interprofissional da Fileira Olivícola (AIFO) ha fatto da moderatore e a cui hanno partecipato anche Paula Sá Pereira (INIAV Oeiras), Manuel Barrera (Charqueirão) Pedro Fevereiro (Inove Plan Protect), Diogo Pacheco (Treemond) e Ricardo Miguelañez (Agrifood Comunicación).
Durante il discorso, sono state sollevate alcune questioni come i principali risultati di Life Resilience in questi quattro anni di lavoro, in cui sono stati sviluppati più di 10 genotipi di olivo tolleranti alla Xylella, un sistema di buone pratiche che aumentano la resistenza delle colture legnose (olivo e mandorle), la capacità di generare risparmi nei costi di produzione per gli agricoltori, riducendo risorse come acqua, carburante e fertilizzanti utilizzati nelle aziende agricole, e la consapevolezza che questo batterio è un grande problema ambientale il cui progresso aiuterà più di 1 milione di agricoltori nei paesi del Mediterraneo.
Un’altra questione sollevata è stata l’uso di pratiche promosse dal progetto come le coperture del terreno, la flora ausiliaria, gli alberghi per insetti e i rifugi per uccelli che permettono a un gran numero di microrganismi e a una fauna diversificata di crescere nella coltura, garantendo così la presenza di predatori naturali che tengono a bada i principali organismi che trasmettono la Xylella.
È stato anche discusso come l’uso intensivo di fertilizzanti genera gas serra che sfuggono nell’atmosfera e influenzano la microfauna del suolo causando una perdita di biodiversità. Le pratiche di Life Resilience, specialmente l’uso di colture di copertura, biostimolanti e biofertilizzanti, aumentano significativamente la salute del suolo.
In particolare, Life Resilience ha contribuito al raggiungimento di una serie di obiettivi fissati dalle Nazioni Unite per ciascuno dei suoi SDGs, come la produzione e il consumo sostenibili, l’adozione di azioni urgenti per combattere il cambiamento climatico e i suoi effetti, la gestione sostenibile delle foreste, la lotta alla desertificazione, l’arresto e l’inversione del degrado della terra e l’arresto della perdita di biodiversità, tra gli altri.
Di uguale interesse tra i membri della tavola rotonda è stata l’implementazione di pratiche agricole innovative di precisione per gestire il trattamento nei campi dimostrativi del progetto. A tal fine, è stata utilizzata la tecnologia MAP2SOIL, che utilizza sensori di conducibilità e GPS per produrre mappe di zonizzazione degli appezzamenti; voli di droni con una telecamera termica, dato che gli alberi infetti mostrano una temperatura diversa da quelli sani; immagini satellitari per analizzare lo sviluppo delle piante nelle fattorie; e una piattaforma con dati geo-referenziati per i membri di Life Resilience, così come per gli agricoltori e le aziende che hanno aderito come plot di replica.
Per concludere la giornata, sono state evidenziate alcune delle azioni di diffusione che Life Resilience ha realizzato per far conoscere i progressi ottenuti, come la diffusione sul sito web, le newsletter, i media digitali e cartacei, la televisione e la radio. Questo ha attirato l’interesse di media influenti e la partecipazione dei membri in numerose interviste.
Sono stati utilizzati anche i social media e i mezzi audiovisivi come i video, così come la diffusione sulla piattaforma della Commissione europea per combattere il cambiamento climatico (CLIMATE ADAPT).
Sono state sviluppate collaborazioni con Asaja per trasferire questi progressi agli agricoltori in Spagna e in Europa attraverso sessioni di formazione per il settore e, infine, il progetto è stato promosso tra i legislatori, a livello nazionale e internazionale, in modo che ne tengano conto per le future politiche che attuano in termini di sostenibilità, biodiversità (Strategia Europea di Biodiversità) e nella futura PAC, che sarà presto applicata in tutta Europa.